giovedì 19 marzo 2009

Comunicare ovunque con chiunque

Dopo le migliaia di anni di era agricola e dopo i centocinquanta dell’era industriale, Alvin Toffler ipotizzò, nel suo testo La terza ondata del 1980, l’arrivo dell’era informatica. Studiando i mezzi di comunicazione e il loro impatto sulla compagine sociale e il mondo della cultura, il “futurologo” Toffler divise le tre età a seconda della tipologia dei mezzi di comunicazione.

La prima ondata è quella degli old media ovvero l’era della scrittura e della stampa. Molti secoli dopo l’invenzione della scrittura, avvenuta nel terzo millennio a.C., arrivò nel XVI secolo la rivoluzione della stampa che iniziò a favorire la circolazione dell’informazione modificando radicalmente il volume del sapere anche se il modo di comunicare a distanza restò fondamentalmente lo stesso del periodo della scrittura.

La seconda ondata è segnata dalla rivoluzione industriale che, grazie alle innumerevoli innovazioni tecnologiche, soddisfò le esigenze di comunicare a distanza in tempi veloci. Invenzione come il telegrafo, la radio, il telefono, il cinema e la televisione, tra fine Ottocento ed inizio Novecento, consentirono di inviare lo stesso messaggio ad un numero elevato di destinatari contemporaneamente. Per queste ragioni si parla di mass media: dal sapere limitato e riservato ad un elite, nel periodo predente, all’accesso di massa alle informazioni. Comunicare a distanza spaziale in tempo reale annulla le lontananze così che anche la percezione dello spazio si modifica azzerando quelle distanze che un tempo sembravano insormontabili. Il villaggio globale inizia a prendere forma.

I self media sono l’apice del processo di trasformazione: con l’avvento di internet, dei cellulari e del satellitare ci sono nuovi e potentissimi mezzi di comunicazione che consentono un uso più personale e autonomo del media. La comunicazione torna dunque ad essere principalmente “uno a uno” ma contemporaneamente tutti vi hanno accesso sia come destinatari che come mittenti fruendo delle informazioni sulle rete ma anche immettendone. Il progresso tecnologico della fine del secondo millennio ha reso le macchine per comunicare sempre più potenti e sofisticate rendendole contemporaneamente anche piccole, maneggevoli ed economiche. La possibilità di intrecciare le tecnologie fra di loro ha diffuso la multimedialità ovvero oggi è possibile avere nello stesso messaggio informazioni formulate in più codici. Tale multimedialità, già nata nell’epoca dei mass media quando alle immagini in movimento del cinema venne aggiunto il sonoro, nella terza ondata è diventata un carattere fondamentale della comunicazione in così tanta rapida espansione da rendere possibile una “telefonata” tra non udenti! Il processo di abbattimento delle barriere spazio-temporali, che si era già attivato con la seconda ondata, nell’epoca dei self media è stato quindi portato alle estreme conseguenze rendendo possibile comunicare ovunque con chiunque.

Come riscontro di ciò che è stato analizzato prendendo spunto dalle riflessioni di Alvin Toffler, si noti come, nell’epoca in cui viviamo, ciò che più conta è la conoscenza: il potere è nelle mani di chi ha maggiori conoscenze o può controllare il flusso delle informazioni.


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